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The Balance Model Gamification

Tachidino è il tachistoscopio più semplice e divertente.

Accreditati come operatore qualificato Tachidino

Una delle nostre aspirazioni principali è di aiutare i bambini con dislessia e disortografia mediante uno strumento semplice e divertente, ma con alle spalle una solida collezione di ricerche approvate dalla comunità scientifica internazionale.

Tachidino™ è il tachistoscopio per la dislessia messo a punto dall'IRCCS Eugenio Medea, uno dei piu’ prestigiosi istituiti scientifici Italiani, specializzato nei disturbi del neurosviluppo e nella riabilitazione in età evolutiva.

Il Tachistoscopio è uno strumento che può essere tanto utile quanto noioso. Il nostro lavoro si è sviluppato su due fronti. Da un lato abbiamo cercato di rendere giocoso lo strumento con una grafica colorata e animazioni divertenti. Dall'altro abbiamo integrato tutti gli aspetti caratterizzanti del metodo Bakker.

“Il tempo è un gioco, giocato splendidamente dai bambini. ”
—Eraclito, 500 a.C.

Il risultato finale è Tachidino. Oltre 8200 parole della lingua italiana suddivise in 370 liste ciascuna con caratteristiche lessicali attentamente controllate, particolarità ortografiche e morfologiche, strategie di lettura specifiche e mirate. Il sistema di controllo parametrizza il livello di gioco, la lateralità dello stimolo (per tipi "P" o "L" e con il controllo per bambini mancini), la tipologia d'esercizio (tra: Leggo/Scrivo, Leggo/Correggo, Sento/Scrivo, Sento/Correggo), il tempo di esposizione dello stimolo visivo, il font (dall'alta alla bassa leggibilità), la presenza di lettere maiuscole e minuscole.

La tecnologia di Tachidino include il sintetizzatore vocale di Google® per gli esercizi sonori (e.g: "Sento/Scrivo","Sento/Correggo"). Il sistema TachiPilot™ guida automaticamente le sessioni di gioco in assenza dell'operatore, per andare a potenziare le aree dove il bambino mostra difficoltà. Un sistema di scoring a "rolling average" traccia le performance complessive e personalizza i parametri liberi di conseguenza, per mantenere il gioco vivace: mai difficile e mai banale.


I principi alla base di Tachidino

Tachidino è basato su due principi la cui rilevanza ed efficacia sono state ampiamente documentate nella letteratura scientifica internazionale. Il primo principio è la stimolazione selettiva di un emisfero cerebrale tramite la scelta dell’emicampo visivo in cui compare il testo da leggere (secondo il Balance Model di Dirk Bakker); il secondo principio è l’allenamento dell’attenzione selettiva visuospaziale nonchè della gestione del movimento rapido e dell’affollamento visivo (crowding), secondo la teoria magnocellulare delle difficoltà di lettura. Oltre ai due principi base, il programma permette di applicare principi di potenziamento scientificamente validati, legati alle strategie di lettura e ad un accompagnamento sonoro che scandisce le caratteristiche ritmiche della lettura.

Il flusso di gioco è molto semplice. I dolcetti colorati saltano fuori dalle due buste e percorrono traiettorie paraboliche vivaci e casuali (crowding). Solo uno di questi dolcetti è il Bon-Bon a spirale di cui va ghiotto il nostro amico Tachidino; tutti gli altri dolcetti gli spaccano i dentini. Il bambino è chiamato a discriminare visivamente il Bon-Bon buono: i tempi a sua disposizione sono brevi. Quando il Bon-Bon buono passa nel cerchio (focus attentivo) ed il bambino procede alla cattura, siamo certi che l'attenzione visiva del bambino cade proprio nel punto di fissazione. Se l'attenzione visiva è rivolta altrove è praticamente impossibile acchiappare il Bon-Bon buono solo con la "coda dell'occhio". Nell'istante della cattura appare tachistoscopicamente la parola. L'esempio qui raffigurato tratta una dislessia di tipo "L", con lo stimolo che cade nel campo visivo sinistro (stimolazione emisfero cerebrale destro). Per la dislessia di tipo "P" la situazione è simmetrica. Al termine dello stimolo visivo, il bambino è chiamato a suggerire a Tachidino la parola corretta, così che il suo amico possa mangiare il Bon-Bon.

Bakker, D. J. (1992). Neuropsychological classification and treatment of dyslexia.Journal of learning disabilities, 25(2), 102-109.

Bakker, D. J. (2006). Treatment of developmental dyslexia: A review. Pediatric rehabilitation, 9(1), 3-13.

Lorusso, M. L., Facoetti, A., Paganoni, P., Pezzani, M., & Molteni, M. (2006). Effects of visual hemisphere-specific stimulation versus reading-focused training in dyslexic children. Neuropsychological rehabilitation, 16(2), 194-212.

Franceschini, S., Gori, S., Ruffino, M., Viola, S., Molteni, M., & Facoetti, A. (2013). Action video games make dyslexic children read better. Current Biology, 23(6), 462-466.